I dolori lombosacrali interessano la parte inferiore della schiena e possono avere diverse cause e vari sintomi. Questi dolori sono più comuni di quanto possiamo pensare perché talvolta basta un movimento brusco o trascorrere tante ore in una posizione sbagliata per causarli. In altri casi, invece, i motivi dietro a questi dolori possono essere più seri.
Le cause più comuni
Nella maggior parte dei casi, le persone che soffrono di dolori lombosacrali hanno subìto un infortunio dei legamenti e/o dei muscoli della schiena. Alcuni esempi possono essere stiramenti, strappi e contratture. Spesso quest’infortuni avvengono quando, per esempio, facciamo uno sforzo eccessivo a carico della schiena oppure quando facciamo un movimento innaturale o teniamo una postura errata per diverse ore.
In altri casi, seppur meno frequenti rispetto a quelli sopra citati, le cause sono diverse e più serie fra cui tumori vertebrali, che appartengono alla categoria dei tumori ossei e che coinvolgono le vertebre, ernia discale, sciatica, ovvero l’infiammazione del nervo sciatico causata dall’irritazione o dalla compressione del nervo stesso o ancora la cruralgia, ovvero l’infiammazione del nervo crurale, causata dall’irritazione o dalla compressione di tale nervo, la spindolosi lombare (degenerazione della colonna vertebrale lombare causata a fenomeni collegati all’artrosi), la stenosi spinale lombare (ovvero il restringimento patologico del canale spinale, cioè quello che ospita il midollo osseo), anomalie a carico della colonna vertebrale come scoliosi oppure ipercifosi, infezioni renali o calcoli renali, malattie a carico dell’apparato genitale femminile come l’endometriosi, le cisti ovariche, il tumore dell’ovaio e i fibromi uterini. Anche la gravidanza può causare dolori lombosacrali perché questa comporta delle modifiche a livello fisico e ormonale che includono anche una certa predisposizione ai dolori lombosacrali.
I sintomi più diffusi
I dolori lombosacrali solitamente sono accompagnati da alcuni sintomi quali bruciore o formicolio locale, difficoltà di movimento causata dal dolore che la persona prova, appunto, nel muoversi e rigidità a livello della zona lombare della schiena. Altri sintomi meno diffusi, che tuttavia possono comparire in concomitanza di dolori lombosacrali, sono: zoppia (questo sintomo generalmente compare quando la causa dei dolori lombosacrali è la sciatalgia, un’ernia del disco o la cruralgia), febbre, perdita di peso immotivata, perdita di controllo della vescica o dello sfintere anale (solitamente quando la persona ha un’ernia del disco o un tumore vertebrale) e atrofia muscolare a livello degli arti inferiori. Sintomi di livello emotivo e psicologico, collegati a quelli fisici, sono quelli che causano malumore, frustrazione (per esempio, nel non poter più fare neanche i movimenti più banali) o addirittura depressione.
A quali trattamenti ricorrere
Prima di ricorrere a dei metodi fai-da-te, soprattutto se i dolori lombosacrali non passano o tendono a peggiore, è opportuno consultare il medico di famiglia o addirittura uno specialista. Egli sarà in grado di fare una corretta diagnosi per determinare i trattamenti migliori per trattare la patologia. Tra i trattamenti più diffusi troviamo il riposo attivo che include l’evitare tutte le attività che possono favorire il dolore senza però smettere di muoversi, adottare una postura corretta da sdraiati e da seduti, applicazioni di ghiaccio sull’area più dolorosa, da ripetere fino a quattro o cinque volte il giorno, assunzione di antinfiammatori come i FANS per alleviare il dolore. Se, nonostante questi trattamenti, la situazione non migliora, è possibile optare delle sedute di fisioterapia o per terapie come la laserterapia, la tecarterapia e gli ultrasuoni.
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