La cartilagine elastica, spesso erroneamente considerata sinonimo della cartilagine ialina, in realtà essa è più opaca rispetto a questa ed è in grado di resistere a urti non previsti oppure di flettersi. Questo è possibile per via delle tante fibre elastiche che si trovano all’interno della sua matrice extracellulare. Nonostante questo, ci sono anche dei punti comuni fra i due tipi di cartilagine.
Dove si trova la cartilagine elastica
La cartilagine elastica si trova nel padiglione auricolare e nel meato uditivo esterno. La troviamo anche nell’epiglottide, in parte della cartilagine dei corni cuneiformi e culate, nelle cartilagini che compongono la tuba uditiva e, infine, nel processo vocale delle cartilagini aritenoidi.
Caratteristiche della cartilagine elastica
Abbiamo accennato ad alcune caratteristiche, prerogativa della cartilagine elastica, che la differenziano da quella ialina, ma la caratteristica sicuramente più facile da vedere per notare la differenza fra le due è il colore giallastro della cartilagine elastica. Le sue cellule non differiscono poi di molto da quelle della cartilagine ialina, e sono di forma ovale, oppure rotonda, contenute dentro ciò che sembra una capsula. Le fibre contenute nella cartilagine elastica si diramano in varie direzioni formando, in questo modo, una rete ben compatta che oscura la sostanza amorfa, la quale risulta meno abbondante, se comparata a quella della cartilagine ialina. Più andiamo in profondità, più troviamo che le fibre sono più spesse. I proteoglicani che fanno parte della sostanza amorfa sono metacromatici e basofili e sembrano granuli elettrodensi che misurano approssimativamente 20mm di diametro.
Il blastema ialino è ciò che permette lo sviluppo della cartilagine elastica. Alla periferia delle cellule si formano le fibre elastiche grazie alla polimerizzazione di molecole quali secrete degli elementi cellulari, tropo elastina e ciò che compone l’entità amorfa delle fibre, ovvero l’elastina insolubile.
Oltre all’elastina, tali fibre contengono anche la fibrillina, un’altra glicoproteina, che si adagia prima della parte amorfa e il cui ruolo strutturale prevede l’orientamento delle molecole di tropo elastina che servono a formare il polimero di elastina. La cartilagine elastica accresce tramite due modalità. Da una parte abbiamo l’apposizione del pericondrio e dall’altra la divisione dei condrociti. Essa non si calcifica, se non in casi davvero rari. Questo tipo di cartilagine non possiede irrorazione sanguigna, cosa che l’accomuna agli altri tipi di cartilagine (fibrosa e ialina). Essa è inoltre priva di pericondrio. Usando la resorcin fucsina di Weigert è molto facile vedere la trama elastica, così fine.
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