Tumore al seno: in Italia oggi colpisce 1 donna su 9, come combatterlo?

La salute è uno dei temi fondamentali sulle quali si concentra l’attenzione delle persone. Per alcune malattie è necessario porre in atto un costante monitoraggio ed essere pronti a intervenire il prima possibile. È questo il caso del tumore al seno che recenti studi hanno stimato colpisca una donna su nove in Italia. Come contrastare la problematica e soprattutto come incrementare le possibilità di guarigione delle donne? Per rispondere a queste e ad altre domande è essenziale indagare a fondo la questione.

Il tumore al seno è una patologia che può colpire le donne fin dalla giovane età. Le cause che conducono al presentarsi della malattia sono attualmente soggetto di indagini approfondite.

Fino a questo momento sono stati rilevati alcuni fattori di rischio che si ricollegano sia alla possibile familiarità della donna con la neoplasia sia ad altri elementi. L’incidenza del carcinoma mammario ha spinto a porre un’ulteriore attenzione alle fasi di prevenzione, diagnosi e ricerca. Questi passaggi risultano infatti essenziali nella lotta altumore alla mammella.

La ricerca scientifica, in particolare, è determinante per conoscere sempre più a fondo lo scenario di riferimento e di evoluzione della malattia. Più informazioni si riescono a ricavare, più diviene possibile rintracciare e sperimentare inedite strategie di intervento.

Ecco perché nel tempo hanno assunto una rilevanza sempre maggiore tutte le iniziative a sostegno della ricerca. Un caso emblematico, in tal senso, è rappresentato dal progetto Pink Union della Fondazione Humanitas per la Ricerca, con cui l’importante ente non-profit si sta dedicando alla salute della donna a 360° (Scopri di più sul progetto su pinkunion.it).

Autopalpazione e diagnosi precoce: due step preziosi

Potersi avvalere di una conoscenzaapprofondita può fare una notevole differenza nella battaglia contro il cancro al seno. È da questo assunto che prendono vita e significato i progetti che operano al fianco della ricerca scientifica. Le informazioni attualmente note e l’esperienza maturata finora hanno chiarito la natura e la dinamica della patologia.

Nello specifico, si assiste a un fenomeno per cui si instaura un meccanismo anomalo che porta a una moltiplicazione delle cellule. La medicina ha classificato diversi stadi della malattiaed è in questo scenario che si afferma la necessità di una diagnosi precoce.

È questa strategia che può portare in tempi rapidi all’individuazione delle terapie mediche a sostegno della donna affetta da tumore al seno. Per avere le migliori possibilità di completa guarigione occorre poter intervenire il prima possibile. Si può allora comprendere l’importanza della corretta autopalpazione.

A questo primo passaggio poi si unisce un’attività continuativa di monitoraggio condotta attraverso esami ben definiti e le campagne di screening messe a disposizione dal Sistema sanitario nazionale.

Nel dettaglio, il programma di screening per la prevenzione del tumore del seno prevede venga effettuata una mammografia e viene messo gratuitamente disposizione ogni 2 anni per tutte le donne che abbiano un’età compresa tra i 50 e 69 anni, anche se in determinate regioni il range è stato ampliato a 45-74 anni. Le campagne permettono, dunque, di diagnosticare precocemente la malattia e di iniziare in modo altrettanto rapido il trattamento più indicato

La mammografia, infatti, è la procedura radiologica che permette di evidenziare l’eventuale presenza di noduli non ancora rilevabili con la palpazione manuale. È importante iniziare a sottoporsi regolarmente a questo esame a partire dai 40 anni, con cadenza biennale, quindi ben prima di raggiungere l’età per le campagne di screening.

In aggiunta, esistono poi altri metodi che vengono utilizzati a supporto proprio nella definizione di una diagnosi definitiva e soprattutto rapida. Ecco quindi l’utilità della risonanza magnetica nucleare, dell’ecografia e dell’agobiopsia.

La prevenzione del tumore al seno: azioni sinergiche

L’azione di contrasto del tumore al seno però non inizia solo con il monitoraggio e la ricerca di una diagnosi precoce. In realtà è stato rilevato quanto sia essenziale procedere fin dalla più giovane età con una serie di attività di prevenzione.

Sotto questa prospettiva rientrano dunque alcune accortezze che possono sostenere il benessere delle donne. Tra queste, una delle prime da segnalare è la necessità di mantenere uno stile di vita il più possibile attivo e salutare e di evitare il fumo. Un moderato esercizio fisico è quindi sempre consigliabile. Naturalmente, anche porre attenzione al proprio peso forma e limitare il consumo di alcool è fondamentale.

Da sole queste attività non mettono comunque al riparo dall’eventualità di una comparsa della malattia. Motivo per cui è sempre prioritario proseguire lungo tutto l’arco di vita con gli screening e il monitoraggio attento della propria salute personale.

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