Rifiuti tessili: l’importanza del riciclo dei cascami

Quello del riciclo dei rifiuti tessili è un argomento importante e delicato. Non è un caso che negli ultimi anni siano state introdotte nelle norme specifiche anche per quanto riguarda il recupero dei cascami e degli altri rifiuti speciali non pericolosi.

La loro raccolta e il loro trattamento ne permette la trasformazione da semplice materiale di scarto in materia prima secondaria pronta per un nuovo utilizzo. Il riciclo dei cascami, quindi, oltre a impedire che questi materiali vadano a finire nelle discariche, fornisce al mercato nuove materie prime di qualità e pronte per l’uso.

Le imprese specializzate nella valorizzazione degli scarti delle industrie tessili, a partire dal riciclo dei cascami, per arrivare fino al recupero dei rifiuti plastici, rivestono quindi un ruolo molto rilevante. Questa importanza è ancora maggiore per quelle aree del paese in cui si concentra la presenza di industrie del settore, come calzifici, laboratori e tessiture.

La valorizzazione dei rifiuti tessili

Naturalmente, per raggiungere risultati di questo tipo è necessario rivolgersi a ditte specializzate nel recupero e nel riciclo di rifiuti tessili che agiscano nel pieno rispetto della normativa.

Ad esempio, a Castel Goffredo, cittadina del mantovano nota per essere importante punto di riferimento per la calzetteria, si trova l’azienda Pistoni S.r.l., i cui servizi possono essere consultati anche sul sito ufficiale cascami.it: l’obiettivo è proprio quello di recuperare e restituire nuovo valore agli scarti delle produzioni industriali dei laboratori, delle tessiture e dei calzifici.

Le migliori imprese che lavorano in questo particolare settore, come appunto Pistoni S.r.l., sono dotate di mezzi speciali per il ritiro dei materiali, di un capannone dove essi vengono lavorati e di un magazzino dove vengono conservati, pronti per essere venduti. Sono quindi le stesse aziende di riciclo che si occupano di ritirare i rifiuti tessili presso le industrie produttrici.

Il riciclo dei cascami: come si recuperano le fibre naturali e sintetiche

I cascami raccolti vengono prima di tutto smistati e separati in base alla loro categoria di appartenenza; c’è poi un’attività di selezione, volta a individuare il miglior materiale che potrà essere trasformato in un prodotto finale di qualità.

Dopo l’imballaggio tramite pressa idraulica, le nuove materie prime secondarie, come anticipato, vengono infine sistemate nei magazzini, in attesa di essere vendute e in seguito sottoposte ad un nuovo processo produttivo.

Tra gli scarti dell’industria tessile ci sono le fibre tessili naturali e quelle sintetiche. Per quanto riguarda le prime, c’è una richiesta di recupero soprattutto per quello che riguarda cascami di lana, viscosa e cotone. Invece, per quello che riguarda le seconde, la domanda è orientata principalmente a scarti di poliestere e acrilico.

Grazie al riciclo, i cascami tornano a essere a disposizione del mercato per diversi tipi di operazioni: dallo stampaggio alla fusione, passando per lo stampaggio e la filatura. Oltre ai cascami, possono essere ritirati anche i filati su bobine.

La lavorazione delle materie plastiche

Le industrie del settore tessile producono anche altre tipologie di rifiuti, come le materie plastiche. Si pensi, ad esempio agli imballaggi, alle buste, alle confezioni e così via. Questi subiscono una lavorazione differente rispetto ai cascami tessili.

Dopo il ritiro presso le industrie, infatti, la plastica viene innanzitutto sottoposta a una pulitura manuale per l’eliminazione delle impurità e poi separata in base alla tipologia chimica che la caratterizza.

Dopo aver scongiurato la presenza di residui metallici con l’utilizzo di un metal detector, le materie plastiche passano attraverso un granulatore per essere triturate. L’ultimo passaggio è lo stoccaggio: al termine di questa procedura, la materia prima secondaria è pronta per la vendita. Sono molti i materiali che necessitano di essere sottoposti a questo trattamento: dal polistirolo al policarbonato, passando per il PVC e il polipropilene.

A prescindere dalla tipologia di rifiuti per cui si stabilisce di predisporre il ritiro, l’importante sarà affidarsi a ditte esperte, così da assicurarsi di contribuire a un corretto smaltimento e recupero dei materiali di scarto della propria realtà produttiva.

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