La nuova generazione dei cosiddetti “nativi digitali” incentra la propria crescita e sviluppo sull’impiego di portatili e smartphone. Strumenti di intrattenimento e formazione di cui questi ultimi non possono più fare a meno.
Del resto, oggi, con lo smartphone si può fare davvero di tutto: giocare al titolo più innovativo che c’è con grafiche super realistiche, riassaporare un po’ di vintage sfidando la fortuna sul sito del 10 e lotto, vedere serie tv su Netflix e via discorrendo. C’è, però, l’esigenza da parte dei genitori di dare ai propri bambini delle regole tramite le quali gestire al meglio l’utilizzo della tecnologia in questione per non incappare in abusi pericolosi.
Come regolarsi, quindi, e come regolare soprattutto l’interazione tra smartphone e più piccoli?
Qual è il miglior smartphone giocattolo per bambini?
Iniziamo questa disamina incentrata sul rapporto tra tecnologia e più piccoli, con un focus specifico sugli smartphone, partendo dalla loro accezione ludica. Vediamo per tanto quali possono essere i dispositivi maggiormente indicati per l’intrattenimento infantile. In tal senso prendiamo in considerazione diversi aspetti: dalla praticità di utilizzo alla versatilità dello smartphone di volta in volta consigliato. Partiamo dal modello Joyin: si tratta di un cellulare giocattolo adatto ai primi anni dell’infante. Basato su tasti molto piccoli conformi alle manine dei più piccoli, display colorato e di dimensioni grandi per accentrare l’attenzione di chi lo utilizza. Funzionamento a batterie non incluse, plastica all’avanguardia come materiale di base e forma che ricorda un telecomando per televisore in versione mini. Spostandoci verso una garanzia assoluta di casa nostra ecco poi emergere il modello Clementoni: un must in fatto di giocattoli per bambini, che ha realizzato anche smartphone che ricordano fedelmente quelli per adulti. Display LED con touchscreen che riprende appunto i cellulari per i più grandi e che porta il bambino ad imparare fin dai primi anni l’uso di tali dispositivi di ultima generazione. Grande versatilità di impiego con possibilità di ascoltare canzoni o ancora imparare filastrocche e versi di animali. Molto affine poi al modello citato vi è quello della Chicco, altra marca riconosciuta del settore. In questo caso la nota in più da sottolineare è la doppia lingua che si può impostare sullo smartphone giocattolo per far sì che il bambino possa interagire già in tenera età con l’uso dell’inglese oltre l’italiano.
Qual è l’età giusta per il primo smartphone?
Detto dei modelli migliori per i bambini, spostiamo ora l’attenzione su un’altra questione altrettanto importante: qual è l’età giusta per affidare uno smartphone ai più piccoli. Diciamo che la soglia da cui partire e sotto la quale è consigliabile non scendere è quella dei 3 anni. Un momento opportuno poiché vi è l’assoluta predisposizione dell’infante ad assorbire il metodo corretto per interagire con il dispositivo in questione. Imparare giocando è da sempre la chiave di volta per far crescere in maniera idonea un bambino e anche qui ritroviamo questa regola. Ovviamente stiamo parlando in questo caso di smartphone giocattolo e non di quelli per adulti. Tale circostanza prevederebbe, infatti, un’età ovviamente superiore ai 3 anni, quindi almeno di 10. Perché è vero che la nuova generazione nasce e cresce con la tecnologia, ma regolarne l’uso è sempre la decisione migliore.
Cosa provoca l’uso eccessivo dei cellulari nei bambini?
Proprio ricollegandoci a quanto detto sopra rispetto all’uso corretto e nell’età giusta del cellulare da parte dei bambini, esaminiamo ora l’altra faccia della medaglia: i possibili rischi di un utilizzo eccessivo. Quest’ultimo se non opportunamente regolato dalla figura genitoriale comporterebbe fondamentalmente due possibili conseguenze: la prima consiste in un’evasione dalla realtà del bambino che tende così a socializzare meno chiudendosi nel mondo virtuale ricreato dallo smartphone. La seconda, poi, riguarda la crescita e lo sviluppo psicologico ed emotivo dell’infante. Trascorrere ore ed ore fin da piccoli con un dispositivo del genere significa togliere tempo e spazio da poter dedicare ad altre attività. Quindi meno sfoghi fisici e mentali che portano un individuo a liberare ciò che si reprime interiormente. La diretta conseguenza di ciò è una vita priva di socializzazione e relazioni, incentrata su una crescente solitudine e quindi chiusura su sé stessi. Un rischio enorme ed assolutamente da evitare per un bambino, a prescindere dal discorso legato all’età.
Ci sono app per limitare l’uso dello smartphone per bambini?
Attualmente in fatto di sicurezza e limitazione dell’uso di dispositivi da parte soprattutto dei minori, esistono applicazioni apposite. Le meglio conosciute app di Parental Control: un po’ come accade per i televisori nella limitazione dei canali vietati ai più piccoli. Ecco, la medesima cosa avviene anche per i smartphone, con la possibilità di ridurre l’utilizzo inadeguato di questo strumento per i bambini. A tal fine vi sono App quali Spazio Bimbi Parental Control, o ancora Qustodio Free e Norton Family; alcune specifiche per cellulari, altre che allargano il proprio spettro d’azione anche a portatili etc. Lo scopo di questi applicativi è quello di monitorare, limitare e regolare l’uso dei dispositivi da parte dei più piccoli. Quindi vietare l’accesso a pagine web, piuttosto che impedire acquisti via app o ancora blocco della rete internet. Limitazioni di vario grado, dunque, a seconda delle preferenze.
Dipendenza da smartphone per bambini: come guarire
L’uso eccessivo della tecnologia può creare dipendenza proprio come l’alcol o le droghe. Una relazione tossica a tuti gli effetti può insinuarsi tra l’individuo e i dispositivi multimediali, specie per ciò che riguarda i minori. I bambini sono soggetti ancor più esposti ed indifesi in tal senso e per questo vanno tutelati e regolamentati. Guarire da una dipendenza da smartphone potrebbe esser molto più difficile che prevenire un simile rischio. Ma se quest’ultima strada non è perseguibile allora la guarigione si può impostare per gradi d’azione. Da quello più ovvio, ossia il veto sull’utilizzo dello smartphone, a quello meno limitante: un semplice monitoraggio a distanza. Tra questi due estremi vi è poi la possibilità intermedia che si basa su limitazioni via via maggiori a seconda della risposta del bambino. Più quest’ultimo si mostra incline a seguire le regole d’uso minore saranno i vincoli di utilizzo. Al contrario, maggiore è la riluttanza a conformarsi a delle regole, più elevato sarà il blocco all’impiego del suddetto dispositivo. La gestione dipende molto da caso a caso: genitoriale e del bambino in questione.