Quando dare il latte vaccino ai neonati? Coloro che dispensano consigli sul “latte di mucca” non mancano certo, nemmeno tra parenti e amici. In tanti somministrano ai propri infanti latte di “latteria” allungato con un po’ d’acqua. Poi c’è la fazione di quelli che dicono sia meglio aspettare il primo compleanno. Ma chi ha ragione?

Latte vaccino: è adatto ai neonati?
Non sono rari i casi di genitori che non sanno bene quando sia arrivato il momento di somministrare il latte di mucca ai propri bambini piccoli. Pensando a un latte di mucca sterilizzato appena munto è naturale pensare che sia un alimento genuino e nutriente e che sia molto meglio rispetto a un latte trattato artificialmente, ma qual è la verità?
In genere problemi di questo tipo nascono quando le mamme per un motivo o per l’altro non possono allattare nemmeno per una poppata. Può capitare che intorno al sesto mese non si allatti più, quindi cosa fare? Altre volte capita che già fino a sei mesi si sia stati costretti ad usare latte formulato, giunti a quella soglia molte mamme pensano che sia il momento di somministrare latte vaccino.
In verità i pediatri sono davvero a favore dell’utilizzo del cosiddetto “latte di proseguimento” in sostituzione del latte materno. Si tratta di quella tipologia di latte che viene consigliata per tutti i neonati che si trovano tra i 5 e i 12 mesi di vita. Si tratterebbe della migliore tipologia di latte con tutti i nutrienti necessari per quel periodo di vita e di sviluppo. Il consiglio sarebbe quello di introdurre il latte vaccino, intero o parzialmente scremato, o fresco o a lunga conservazione che sia, solo dopo il 12esimo mese di vita.
Linee guida sull’alimentazione dei primi 12 mesi
Luminari della pediatria, come il professore Carlo Agostini, hanno da tempo affermato l’importanza della sensibilizzazione delle mamme a non somministrare latte vaccino prima dell’anno di vita. Il professore ha affermato che:
“i latti formulati attualmente in commercio rappresentano un’alternativa all’allattamento al seno solo quando quest’ultimo non sia disponibile – e ha riportato come: I recenti miglioramenti qualitativi delle formule hanno l’obiettivo di ottenere nei bambini allattati artificialmente alcuni degli effetti positivi osservati negli allattati al seno, attribuibili alla specifica composizione in macro e micro nutrienti ed alla presenza nel latte materno di nutrienti funzionali”
Il latte formulato artificiale è stato studiato per ottenere degli specifici risultati utili alla salute del bambino, dunque. Resta comunque necessario informarsi bene anche sul latte formulato che si sceglie. Bisogna leggere per bene l’etichetta e la composizione del latte e le mamme andrebbero aiutate nella scelta dei prodotti più adeguati ai loro bambini.
Il latte Vaccino Perchè evitarlo?
È stato dimostrato che prima dei 12 mesi di età il latte vaccino è responsabile di un eccessivo apporto proteico e di sali minerali e quindi si potrebbe andare incontro a un sovraccarico di lavoro per i reni del lattante che non sono certo pronti a far fronte a un simile carico di lavoro.
Inoltre, il latte vaccino contiene livello di ferro basso e un’assorbibilità limitata, questo potrebbe causare una carenza di ferro nell’alimentazione. Il latte vaccino potrebbe anche causare microemorragie intestinali, non visibili a occhio nudo, anche in assenza di segni di intolleranza al latte. Attenzione dunque alla carenza di ferro perchè può comportare un cattivo sviluppo psicomotorio e comportamentale del bambino.
Infine il latte vaccino è povero di acidi grassi essenziali e vitamine, il che può portare a un mancato fissaggio del calcio nelle ossa e a una carenza di vitamina A che è utile per proteggere la pelle e le mucosa rinforzando la vista.
Perchè scegliere il latte di proseguimento?
Il latte di proseguimento è semplice da trovare in commercio, in forma liquida o in polvere. La forma liquida è molto pratica perchè non necessita di preparazione facendo risparmiare tempo alle neomamme. Essendo già pronto evita che si creino errori nel dosaggio.
Il consiglio, una volta aperto, è quello di conservare questo latte in frigo, ma non oltre le ventiquattro ore. Il latte in polvere va invece diluito con acqua oligominerale, ovvero con acqua a basso contenuto di sali minerali.
Una volta terminato il periodo adatto al latte di proseguimenti si può valutare anche l’adozione del latte di crescita che ha un giusto apporto di proteine e alta digeribilità.