Moltissimi sono i film che parlano d’amore e moltissimi sono quelli italiani. Non l’ultimo in ordine di tempo ma sicuramente uno dei migliori e piú riusciti è Parlami d’amore di Silvio Muccino. Il film risale al 2008 ed è la trasposizione cinematografica del libro omonimo che Muccino ha scritto insieme a Carla Vangelista.
La collaborazione con la scrittrice era già iniziata e aveva portato alla nascita del primo libro della coppia letteraria Rivoluzione N°9.
Muccino, che in questi giorni è uscito con il suo primo libro da solista, ha esordito al cinema proprio grazie al libro scritto con la Vangelista.
La trama
La storia verte sul protagonista maschile Sasha, interpretato dallo stesso Muccino, un ragazzo dal passato difficile innamorato della borghese Benedetta che non riesce a conquistare.
Ad aiutarlo nella conquista ci pensa Nicole, donna più matura conosciuta per caso, a cui lui chiederà come conquistare il cuore di Benedetta.
Nicole lo aiuterà nel suo intento ma Sasha, una volta conquistato il cuore della giovane, si renderà conto che in realtà Benedetta non è la donna che pensava e inizierà a provare attrazione per Nicole.
In una girandola emotiva continua l’amore, in questo film, viene sviscerato in molti aspetti e si mostra per quello che è senza menzogne.
L’idealizzazione che Sasha fa di Benedetta crollerà nel momento in cui lui conoscerà davvero la ragazza e quando inizierà a capire che spesso l’apparenza inganna.
Accoglienza
L’accoglienza è stata davvero calorosa sia al box office che dal punto di vista dei premi.
Silvio Muccino ha vinto il David di Donatello giovani per la regia ed è stato definitivamente consacrato e, soprattutto, affrancato dall’altrettanto celebre fratello.
Muccino con questo film si è definitivamente lasciato alle spalle il passato e ha iniziato un nuovo percorso sia come regista che come autore letterario.
Seppur Parlami d’amore non è il primo libro con la Vangelista, ne ha comunque decretato il successo come coautore in grado di mettere in scena la storia anche come regista e protagonista.
Con questa prova Muccino ha dimostrato di avere molteplici talenti diversi dalla semplice recitazione che, nel tempo, ha saputo coltivare al meglio.
Già dai tempi di Come te nessuno mai aveva collaborato in qualche modo alla stesura della sceneggiatura e ora più che mai sta preferendo la strada della scrittura a quella della recitazione dimostrando di essere un artista a tutto tondo.
Una strada non esclude l’altra, come confermato dallo stesso Muccino, ma c’è tempo per coltivarle entrambe in modo diverso e più significativo, come sta facendo lui ora.
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